Il 4 giugno 1970 muore a Monaco (Germania) Hjalmar Schacht, presidente della Reichsbank, la banca centrale nazista, e ministro dell'Economia nella Germania nazionalsocialista dal 1935 al 1937. Schcacht nasce il 22 gennaio 1877 a Tingleff (attuale Danimarca), plenipotenziario generale per l'economia di Guerra nel maggio 1935, Schacht viene rimosso dalla carica di Ministro dell'economia nel novembre 1937 a causa di disaccordi con Hitler e Hermann Goering sulle eccessive spese militari che, secondo Schacht, avrebbero portato ad una catastrofica inflazione. Nel gennaio 1939 Hitler gli impone le dimissioni anche dalla carica di presidente della Reichsbank. Arrestato dalle SS con l'accusa di partecipazione al complotto del 20 luglio 1944 per assassinare Hitler, Schacht, come prigioniero speciale, viene portato a Dachau (Germania) dove resta fino all'aprile 1945. Gli Alleati lo arrestano con l'accusa di crimini contro la pace nel Processo di Norimberga, ma pur avendo direttamente finanziato l'ascesa del movimento nazista, i giudici non trovano le prove del suo diretto coinvolgimento nella preparazione della guerra aggressiva e viene dichiarato "non colpevole" e liberato nel 1946. Di nuovo arrestato dalle autorità tedesche e processato nel corso dei processi di denazificazione seguiti al conflitto, Schacht è condannato alla pena di otto anni di lavori forzati, ma viene rilasciato nel settembre 1948.