Nella notte tra l'1 e il 2 giugno 1970 muore a Milano per una broncopolmonite il poeta Giuseppe Ungaretti, che per primo rinnova formalmente e profondamente il verso della tradizione italiana. Giuseppe Ungaretti nasce il 10 febbraio 1888 ad Alessandria (Egitto) e perde il padre - che lavorava alla costruzione del Canale di Suez - a 2 anni e la madre lo aiuta a studiare trasmettendogli amore per la vita. Proprio questo amore per la vita, nella gioia dell'amore come nel dolore per sofferenze e morte, è alla base della sua opera e di quel suo ''mi illumino / d'immenso'', i due celebri versi di ''Mattina'' del 1917, scritti quindi nelle trincee del Carso, insieme alla sofferte poesie sulla Grande guerra cui partecipa da soldato semplice, raccolte quell'anno in ''Il porto sepolto'' e poi, nel 1919, in ''Allegria di naufragi'', volumi diventati classici. Ungaretti con la pubblicazione del "Sentimento del tempo", è iniziatore della poesia &pura". e a lui, con Umberto Saba e Eugenio Montale, guardano, come un imprescindibile punto di partenza, molti poeti del secondo Novecento.