Il 31 maggio 2000 muore a New York (New York, Usa) il celebre musicista Tito Puente, rivoluziona la maniera di suonare le percussioni, risvegliando i sensi sopiti degli spettatori. Puente nasce il 20 aprile 1923 a New York da una famiglia portoricana e fin da ragazzino la sua ossessione è quella di far si che alla musica dei tropici siano attribuiti gli stessi riconoscimenti a livello internazionale che in quegli anni erano attribuiti al jazz. Nel decennio a cavallo tra gli anni '40 e '50, con l'orchestra di Machito, Tito impara i segreti del mambo, cha-cha-cha, guajira e del latin jazz, mescolando i ritmi ancestrali del continente nero con la passionalità del flamenco e addolcendo il tutto con la musicalità caraibica. E' del 1962, la famosissima "Oye como va" conosciuta ai più nella versione eseguita da Carlos Santana con il quale Tito suona al Palladium Ballroom di New York dove era iniziata la sua ascesa. Grazie a Tito i timbales escono dalle retrovie delle orchestre per diventare protagonisti della scena, inoltre Puente suona in piedi, e non seduto come si usava all'epoca, operando non solo un cambiamento scenico ma apre la porta a un nuovo stile, traducendo la maggiore libertà di movimento in maggiore libertà di espressione ritmica e trasformando l'eccezione in regola da seguire. Nel 1979, soprattutto grazie al successo di "Mambo Diablos", riceve il primo dei suoi quattro Grammy Awards. Irrefrenabile come tutti i grandi artisti, Tito appare nello spettacolo "Bill Cosby Show", nel libro "America's Who's Who" e nel film "The Mambo King". Dal 1990 una stella col suo nome brilla nella Walk of Fame di Hollywood. Nel 1996 suona durante la chiusura dei giochi olimpici di Atlanta.