Il 20 maggio 1970 a Roma il Parlamento approva lo Statuto dei lavoratori. La legge n. 300 viene approvata con l'astensione del Partito Comunista che, pur apprezzando la garanzia dei diritti costituzionali prevista per i lavoratori sul luogo di lavoro, lamenta l'esclusione delle tutele per i lavoratori delle aziende più piccole. Per la prima volta i diritti fondamentali degli operai diventano oggetto di una legge dello Stato.