Nella notte tra il 18 e il 19 maggio 1910 la Terra attraversa la coda della Cometa di Halley, composta di gas rari e venefici: istantaneamente su di essa ogni forma di vita perirà. Uomini e animali giaceranno, secondo la lettera delle antiche Scritture, "come letame sulla distesa del campo". S'interpellano fisici, chimici, matematici: i calcoli sono esatti, l'evento si dice è ineluttabile. Particolare risonanza di qua e di là dall'oceano hanno le dichiarazioni del celebre astronomo Flammarion circa la "prossima catastrofe". Dappertutto nel mondo si diffonde il panico e l evento provoca una reazione di paura generalizzata. Il numero dei suicidi cresce man mano che ci si avvicina al fatidico appuntamento con la Cometa, fissato per le 3,20 antimeridiane di giovedì 19 maggio. Mercoledì18, vigilia della fine, il quotidiano " La Nazione" esorta i fiorentini a pentirsi e a raccomandare l'anima a Dio. I commercianti inventano delle pillole anticometa. C'è anche chi vende delle maschere speciali per proteggersi dal gas cianogeno.