L'11 maggio 1960 a Buenos Aires (Argentina) il servizio segreto israeliano cattura il nazista Adolf Eichmann. Gli uomini del Mossad sono sulle sue tracce da tempo. Da 15 anni vive sotto il falso nome di Richard Klement. Eichmann, figlio di un funzionario delle tramvie di Solingen (Germania), è colonnello delle SS (Ober Sturmbannfuhrer) e dirigente la sezione B4 della IV Sezione del Reichssicherheitshauptamt, incaricato della "soluzione finale" per gli ebrei slovacchi, polacchi e ungheresi. Il suo compito è quello di organizzare le deportazioni in massa avviando i treni carichi di ebrei verso i lager. Abbandonata Budapest (Ungheria) poco prima dell'arrivo delle truppe russe, si trasferisce a Vienna (Austria) e a Berlino (Germnaia), dove fa perdere le sue tracce. Viene condannato in contumacia al processo di Norimberga (Germania). Il processo Eichmann del 1961, a quindici anni da quello di Norimberga, è il primo processo a un criminale nazista tenutosi in Israele e si conclude con la condanna a morte che avviene per impiccagione in una prigione a Ramla (Istraele) pochi minuti prima della mezzanotte di giovedi 31 maggio 1962 dopo che la Corte Suprema israeliana respinge il 29 maggio, l'appello presentato dal suo avvocato Robert Servatius.