Il 7 maggio 1950 viene celebrata da papa Pio XII, la Messa in San Pietro per la canonizzazione di Sant'Antonio Maria Claret. Una figura del secolo XIX al cui nome è tuttora legata una congregazione religiosa diffusa in tutti i continenti, quella dei Missionari del Cuore Immacolato di Maria, detti appunto Clarettiani. Claret nasce il 23 dicembre 1807 a Sallent (Spagna) e appena ordinato sacerdote va a Roma, alla Propaganda Fide, per essere inviato missionario. Ma la salute precaria lo costringe a tornare in patria. Così per sette anni si dedica alla predicazione delle missioni popolari tra la Catalogna e le Isole Canarie. E' tra i giovani raggiunti in questa attività apostolica che nasce l'idea della congregazione. Nel 1849 Claret viene nominato arcivescovo di Santiago di Cuba (Cuba) e muore il 24 ottobre 1870 a Fontfroide (Francia). Patroni della congregazione sono la Beata Vergine e san Michele arcangelo. I Clateriani si dedicano alla predicazione, alle missioni tra credenti e non credenti, all'istruzione e all'educazione della gioventù, all'apostolato della stampa e la congregazione è diffusa in Europa, nelle Americhe, in Africa e in Asia.