Il 2 maggio 1980 a Roma 4 terroristi di Prima Linea sparano all'architetto Sergio Lenci, progettista della nuova ala del carcere di Rebibbia con criteri di rispetto dei diritti umani dei prigionieri. I terroristi fanno irruzione nello studio di Lenci, gli mettono un cerotto sulla bocca, lo trascinano in bagno, lo costringono a sdraiarsi sul pavimento, con la testa tra la tazza e il lavandino e gli sparano un colpo calibro nove nella nuca. I quattro Giulia Borrelli, Maurice Bignami, Pietro Mutti e Ciro Longo che preme il grilletto per uccidere. Ma Lenci non muore e con la sua testimonianza incastra i quattro terroristi. Lenci vive per 21 anni con il proietttile nella nuca e sulla sua vicenda scrive il libro-diario "Colpo alla Nuca".