L'8 aprile 1950 muore a Londra (Inghilterra), in una clinica psichiatrica, il ballerino e coreografo ucraino Vaclav Fomic Nižinskij, uno dei pochi uomini capaci di danzare sulle punte. Vaclav nasce il 12 marzo 1890 a Kiev (Ucraina) da una famiglia di ballerini polacchi e si sentirà sempre polacco. Nel 1900 si scrive alla Scuola di Ballo Imperiale di San Pietroburgo (Russia) dove incontra l'impresario teatrale Sergej Diaghilev, di cui diventa amante. Nel 1909 una tournée a Parigi (Francia) ha un successo incredibile e Diaghilev fonda quella che diventa la celeberrima compagnia "Les Ballets Russes" grazie al coreografo Michel Fokine, che esalta il talento di Nižinskij. Questi, incoraggiato da Diaghilev, si dedica anche alla coreografia e introduce forti innovazioni, prendendo le distanze dallo stile del balletto dell'epoca. Nel 1913, in una tournée in Sud America, Nižinskij sposa a Buenos Aires (Argentina) una contessa ungherese scatendo le ire di Diaghilev, che per gelosia lo licenzia. Nižinskij vine internato in Ungheria durante la Prima guerra mondiale perchè cittadino russo ma Diaghilev riesce a farlo espatriare nel 1916 verso gli Stati Uniti ma nel 1919 esplode un esaurimento nervoso che si trasforma in schizofrenia e porta Nižinskij da una clinica psichiatrica all'altra.