Il 31 marzo 1850 muore a Firenze il poeta Giuseppe Giusti. La sua fama è legata alle poesie satiriche e giocose composte tra il 1831 e il 1845 e alle satire politiche contro i democratici. Celebre è la lirica "Sant'Ambrogio" del 1845 in cui il tono meditativo si lega a temi patriottici. Giusti nasce il 13 maggio 1809 a Monsummano Terme, in Toscana e studia legge a Pisa laureandosi in nel 1834 ma senza mai esercitare.Partito dalla tradizione giocosa toscana, approda al mito della "paesanità" come aspirazione a una vita lontana dalle raffinatezze sociali e insieme romantico disprezzo per un gusto troppo letterario. La fama dello scrittore resta affidata agli "Scherzi", satire originalissime di tutte le sventure della vita italiana nel decennio anteriore al 1849, per i quali spicca nella storia letteraria italiana del sec. XIX con un'impronta ben definita di originalità.