Il 21 marzo 1960 a Sharpeville (Repubblica Sudafricana), poliziotti Afrikaner sparano a raffica su un gruppo di dimostranti africani disarmati che protestano contro le restrizioni imposte dal governo alla libertà di movimento della popolazione non appartenete alla razza bianca. Muoiono 72 persone e ne rimangono ferite 180. In seguito a questo episodio, il leader Nelson Mandela decide di rinunciare alla non-violenza e organizza gruppi paramilitari per combattere l'istituzionalizzazione sudafricana della discriminazione razziale.