Il 14 marzo 1820 a Torino nasce Vittorio Emanuele II. Sale al trono del Regno di Sardegna il 23 marzo 1849, in seguito all'abdicazione del padre, Carlo Alberto, dopo la sconfitta piemontese nella I guerra d'indipendenza. Mantiene in vigore e difende lo Statuto albertino, rispetta i limiti concessi al sovrano dalla carta costituzionale e si guadagna l'appellativo di Re galantuomo. Pur essendo di sincera fede cattolica, sostiene negli anni Cinquanta la politica antiecclesiastica del governo piemontese e, nonostante i cattivi rapporti personali, asseconda la politica interna ed estera di Cavour. Nel marzo del 1861 è proclamato primo re d'Italia. Trasferitosi con la corte da Torino a Firenze nel 1864, nel 1870, dopo la fine dello Stato Pontificio, si insedia nel Palazzo del Quirinale, a Roma. Vedovo dal 20 gennaio 1855 della regina Maria Adelaide di Asburgo-Lorena (con la quale si unisce in matrimonio il 12 aprile 1842 nel Castello di Stupinigi, vicino a Torino ), sposa morganaticamente la popolana Rosina Vercellana, (La bela Rosin, sua amante dal 1847) dopo averla creata contessa di Mirafiori. Vittorio Emanuele II muore il 9 gennaio 1878 a Roma.