Il 10 marzo 1990 a Bologna, al termine del XIX Congresso del Pci, il Comitato centrale approva la mozione del segretario politico Achille Occhetto per la nascita di un nuovo partito riformatore: il Partito democratico della sinistra. Fino all'ultimo i favorevoli e i contrari alla trasformazione sono coinvolti in un durissimo scontro. Il 3 febbraio 1991, il PCI delibera il proprio scioglimento, promuovendo contestualmente la costituzione del Partito Democratico della Sinistra (PDS) con 807 voti favorevoli, 75 contrari e 49 astenuti. Il cambiamento del nome intende sottolineare la differenziazione politica con il partito originario accentuando l'aspetto Democratico. Una novantina di delegati della mozione Rifondazione comunista non aderisce alla nuova formazione e da vita al Movimento per la Rifondazione Comunista, che poi ingloba Democrazia Proletaria e altre formazioni comuniste minori assumendo la denominazione di Partito della Rifondazione Comunista (PRC).