Il 5 marzo 1940 a Mosca (Urss) Stalin, Vyacheslav Molotov, Kliment Voroshilov e Anastas Mikoyan firmano un ordine di esecuzione degli attivisti "nazionalisti e controrivoluzionari" detenuti nei campi e nelle prigioni delle parti occupate di Ucraina e Bielorussia. Il capo d'accusa comporta la condanna a morte di una parte importante dell'intellighentsja polacca, oltre a poliziotti, riservisti e ufficiali in servizio attivo, in totale 22.000 prigionieri nei campi di concentramento di Ostaszków, Starobielsk, Kozielsk e in Ucraina e Bielorussia. E’ la premessa della drammaticamente famosa strage della foresta di Katyn, vicino al villaggio di Gnezdovo, a breve distanza da Smolensk (Russia europea) che dal 3 aprile al 19 maggio 1940 vede il massacro di 21.857 polacchi.