Da quando è disponibile il nuovo trattamento glecaprevir – pibrentasvir, che eradica il virus dell’epatite C in 8 settimane, i pazienti che vengono trattati ogni mese in ciascuna struttura della Lombardia sono di fatto aumentati. “Da gennaio 2018” sottolinea il Prof. Giuliano Rizzardini, Responsabile Malattie Infettive, Ospedale Luigi Sacco - Polo Universitario di Milano “si registrano circa 1200 pazienti trattati ogni mese, a fronte dei circa 600-800 che in media iniziavano mensilmente il trattamento nel 2016 e nel 2017. Il dato in crescita si deve ai nuovi trattamenti, che hanno raggiunto il 95% di risposte positive, in linea con la media nazionale”. Complessivamente, sono oltre 23mila i pazienti affetti da epatite C in Lombardia che hanno iniziato questa nuova terapia. La caratteristica della Lombardia è di aver esteso il trattamento a numerosi centri prescrittori grazie al lavoro in rete, che l’ha differenziata dalle politiche di altre regioni che hanno lavorato in altra maniera. “Questa scelta ha consentito di trattare quasi un quinto di tutti i pazienti italiani” evidenzia il prof. Rizzardini. In Lombardia ci sono una sessantina di centri prescrittori che si estendono su 33 ospedali pubblici e privati, i quali possono prescrivere ma non erogare la terapia. Le strutture che trattano più del 75% dei malati di HCV sono una decina. I centri che hanno trattato il numero maggiore di casi di HCV sono il Policlinico Sacco e, sempre a Milano, il San Paolo e il San Raffaele. Nelle altre città spiccano Brescia e Bergamo, con rispettivamente 2900 e 2500 pazienti trattati; mentre la provincia dove sono stati trattati più pazienti è quella di Pavia con l’ospedale San Matteo. L’epatite cronica da virus C, o più semplicemente Epatite C o HCV, è una malattia che, in virtù della sua cronicità, provoca un processo che va spontaneamente avanti nel tempo fino a compromettere strutturalmente e funzionalmente il fegato. Si stima che in Italia ci siano circa 300.000 pazienti diagnosticati con Epatite C (HCV) e un numero imprecisato di persone inconsapevoli di aver contratto l’infezione, per un totale stimato che va oltre il milione di persone. Negli ultimi tre anni è profondamente mutato lo scenario della terapia delle malattie epatiche da virus C e, con la disponibilità dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta, è oggi possibile curare la maggior parte dei pazienti a prescindere dallo stadio della malattia. Ad oggi sono stati trattati in totale 122.090 pazienti. A livello nazionale sono stati realizzati due importanti interventi al fine di realizzare il Piano di Eradicazione HCV, che prevede l’arruolamento di 80.000 pazienti all’anno, per 3 anni. Il primo è il fondo per i farmaci innovativi, 500 milioni di euro annui, precedentemente istituito per il biennio 2015-2016, dei quali la maggior parte è dedicata a farmaci per la cura dell’HCV. Il secondo riguarda l’ampliamento dei criteri di arruolamento: se fino a quel momento solo i pazienti più gravi, gli F3 ed F4, potevano beneficiare della cura con i nuovi farmaci antivirali diretti, da aprile 2017 tutti i pazienti affetti dal virus HCV possono accedere alle cure. Nonostante ci siano farmaci efficaci e fondi disponibili, ad oggi il ritmo di arruolamento è il seguente (Fonte Registri AIFA): da gennaio 2017 a fine marzo 2017 sono stati trattati circa 7.337 pazienti; da marzo a dicembre 2017 sono stati trattati 39.959 pazienti; da gennaio 2018 al 5 marzo 2018 sono stati trattati 12.662 nuovi pazienti