“Dal 1981, il 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale della Disabilità, in un mondo che non riconosce il diritto alla vita delle persone disabili: si fa strada la mentalità eugenetica che vuole che vengano eliminate prima di nascere con l'aborto, o con l’eutanasia” dichiara Toni Brandi, Presidente di ProVita Onlus. “Continua la strage silenziosa dei bambini down. 92% dei bambini con sindrome di down viene abortita", ricorda il Prof. Giuseppe Noia, ginecologo e direttore dell’Hospice Perinatale – Centro Cure Palliative Prenatali al Policlinico Gemelli. “Se passa la legge sulle DAT, la vita del disabile mentale è nelle mani di un "rappresentante" che può decidere, se il medico concorda o se lo decreta il giudice tutelare, di farlo morire di fame e di sete”, aggiunge Brandi. “Ai disabili va data la concreta opportunità di integrarsi e sviluppare la propria personalità con il lavoro, laddove è possibile. Vanno incentivate e sostenute le case famiglia. Ma, soprattutto, va combattuta la mentalità eutanasica che impone la discriminazione più ingiusta, odiosa e pericolosa nei confronti dei disabili: la legge sul biotestamento, che ai disabili sottilmente instilla il "dovere" di morire per non essere di peso ai parenti e alla società”, perciò va bocciata. "Celebriamo la giornata internazionale della disabilità senza ipocrisia”, conclude Brandi “I disabili chiedono di morire solo quando la società e quelli che hanno intorno non sono capaci di riconoscere che loro sono persone importanti, innanzi tutto prntooprio perché testimoniano il coraggio di vivere e di amare nonostante le difficoltà