Dal seminario sul family impact una nuova sfida. Le tre giornate di lavoro (21-22 settembre, Milano, 23 settembre, Trento) con Karen Bogenschneider, del Family Impact Institute, sono state di estremo interesse, anche per la presenza e le riflessioni di numerosi ricercatori e policy makers di diverse istituzioni locali. E' presto per poter restituire una sintesi ragionata dei risultati, anche se numerosi enti hanno dichiarato di voler proseguire in questa collaborazione internazionale (a partire dal Cisf e dal Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell'Università Cattolica, che hanno promosso e organizzato l'evento). Si riportano qui, per rendere il senso dell'incontro, tre slide della presentazione di Francesco Belletti, Direttore del Cisf (Centro italiano studi famiglia):"A) Quattro motivi per cui questo modello è interessante: 1) si presenta chiaro, ben formalizzato, ripetibile e non orientato politicamente. Tecnico, utile per tutti; 2) È saldamente fondato sui dati di ricerca (evidence-based); 3) esplicita con chiarezza i presupposti culturali e i criteri di approccio alla famiglia (cinque principi, ben chiari) 4) da questi principi si deduce che la famiglia è la soluzione,. non il problema. B) E' utile investire tempo e risorse su queste riflessioni: 1) Perché vogliamo sperimentare la valutazione di impatto familiare, ex ante ed ex post, inutilmente chiesta da tanti anni; 2) Perché siamo convinti che sia utile/indispensabile introdurre la dimensione familiare per capire cosa succede quando si agiscono politiche pubbliche (sociali ma non solo: fiscali, economiche, educative, lavoristiche…). C) Senza valutazione di Impatto Familiare capita che ...1) Il recente provvedimento del precedente Governo ha erogato 80 euro al mese in busta paga, per tutti i lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 25/26.000 euro annui. – e dopo un paio di anni ha reso strutturale questo provvedimento. 2) Peccato che così una famiglia con tre persone che lavorano con reddito di 24.000 ciascuno (24*3 = 72.000) ha percepito 240 euro in più mensili, mentre una coppia con un figlio (sempre tre persone) con un unico percettore di reddito pari a 27.000 (comparato a 72.000!) non ha ricevuto alcun aumento. 3) Per non parlare delle famiglie in cui non ci sono lavoratori dipendenti (totalmente ignorate)