L’architettura effimera dell’artista argentino Daniel González è arrivata a Lambrate, a Milano: striscioni dipinti a mano (pasacalles) con etichette virtuali portano impatto tra le vie del quartiere, ridefinendo i confini tra reale e immaginario, tra fisico e digitale. Si tratta di un invito rivolto ai cittadini di Lambrate e ai passanti, che grazie alle parole dipinte sugli striscioni precedute da un hashtag, possono immaginare un nuovo quartiere. “Scrivo dei post digitali e li inserisco nella realtà: le persone sono stimolate a immaginare”, spiega l’artista argentino durante la presentazione ufficiale tenutasi nella sede di Logotel in Via Ventura 15 a Lambrate. È così che in via Conte Rosso sorge una montagna, in via Oslavia uno stargate per raggiungere altre dimensioni, in viale delle Rimembranze una nuova piazza e in via Ventura c’è il mare. Grazie a iniziative come Imaginary Country, il tessuto urbano del quartiere si arricchisce sempre più di persone interessate a migliorare il proprio landscape quotidiano. L’installazione di Daniel González è parte di un percorso inserito in una prospettiva temporale di lungo termine in grado di favorire la costruzione di reti tra attori pubblici e privati, tra cittadini e società civile: è un processoche permette ai cittadini di divenire co-produttori e investitori invece che solo consumatori. Mariano Pichler, Presidente dell’associazione Made in Lambrate, sottolinea infatti come questo progetto nasca per i cittadini, per stimolarli e sorprenderli, così com’era già avvenuto con una prima iniziativa realizzata sempre con l’artista argentino, che a Lambrate nel 2007 aveva addobbato insieme ad Anna Galtarossa una gru con luci e oggetti colorati.