Il fascino di piante e fiori rari unito a quello di storia ed arte: questo la fortunata formula alla base di Fiori nella Rocca, raffinata rassegna di giardinaggio che sarà ospitata dal 7 al 9 aprile nell’ imponente cornice della quattrocentesca Rocca di Lonato del Garda (Brescia), Monumento nazionale dal 1912, dalle cui mura si gode di un’incantevole vista sul bacino del Benaco. Cresciuta esponenzialmente nel tempo, e giunta alla sua decima edizione, la rassegna è ormai annoverata fra le principali manifestazioni del settore in Italia ed è fra le prime ad aprire anche quest’anno la stagione primaverile. I visitatori avranno la possibilità di coltivare la loro passione per il verde e il giardinaggio e, nello stesso tempo, di visitare una delle principali fortificazioni del Nord Italia, animata per l’occasione da mostre, incontri, corsi e da una serie di attività pensate per intrattenere e divertire anche i bambini. Selezionati dal Garden Club Brescia e dalla Fondazione Ugo Da Como, ideatori dell’evento, saranno presenti i più importanti vivaisti, coltivatori e ricercatori di essenze rare italiani, tra cui i più noti produttori di erbacee perenni, rose, peonie, piante aromatiche, medicinali e orticole particolari, agrumi, ulivi e palmizi, pelargoni a foglia profumata, imperiali e miniatura, iris, lavande, clematis, piante acquatiche, piante grasse, tillandsie, frutti antichi. Accanto a loro, gazebo con arredi e complementi per esterno, decorazioni per il giardino, editoria specialistica, oggetti per la vita all’aria aperta, cosmetici naturali, abbigliamento in canapa e fibre naturali per il giardino e per il tempo libero, cappelli di paglia e tessuto decorati con motivi floreali, accessori moda a tema floreale, olii ed essenze profumate, mieli e prodotti dell’alveare, decorazioni vegetali e minerali profumate. Per dare ai genitori la possibilità di girovagare in tutta tranquillità fra gli espositori, sarà allestito anche quest’anno l’Hortus Conclusus, un’area dove i bambini saranno intrattenuti con giochi, letture, animazioni e laboratori, il tutto sul tema della natura. Per un caffè o una pausa per un pranzo leggero e goloso, la Coffee-House della Rocca resterà aperta tutte le giornate della rassegna. Fra gli eventi collaterali che arricchiranno Fiori nella Rocca, la scenografica mostra I giardini dell'anima accosterà in un piacevole rimando grandi teleri dai colori sgargianti e vitali firmati da Olimpia Biasi e composizioni floreali ispirate all’arte contemporanea create da Giusy Ferrari Cielo, suggerendo una conversazione ideale tra queste due sensibili interpreti della natura, dei fiori, dei giardini. Nota artista trevigiana con oltre 70 mostre al suo attivo, Olimpia Biasi, da sempre curiosa di sperimentazione, ha attraversato linguaggi e tecniche diverse, rimanendo però sempre fedele ad una poetica naturalistica espressionista e narrativa, al margine tra figurazione e metafisica astrazione. Il suo interesse verso l’energia pulsante della natura, e le sue implicazioni letterarie e poetiche, si esprime nelle tele di grandi dimensioni che ha scelto di far dialogare in questa mostra con le geometriche (e inconsuete nella loro modernità) composizioni di Giusy Ferrari Cielo, notissima insegnante e Giudice internazionale dell’Istituto Italiano Floreale Amatori I.I.D.F.A. di Sanremo. In programma anche lezioni di acquarello dal vero tenute da Alessandra Bruno, presentazioni di libri fra cui le novità della Collana-Collezione Giardini e paesaggio della storica Casa editrice Olschki di Firenze, lezioni gratuite di composizione floreale tenute dal Maestro Fabio Chioda dell’Atelier Nibel. Fiori nella Rocca è l’occasione per scoprire i tesori della Casa del Podestà, fra le più interessanti case-museo italiane, dove si visitano 20 ambienti completamente arredati con mobili e suppellettili antichi, in cui sono esposte preziose collezioni di dipinti, maioliche e porcellane. Imperdibile, la sua magnifica Biblioteca che custodisce circa 50.000 volumi tra cui importanti codici miniati, autografi e libri antichi illustrati. Dimora all’inizio del ‘900 del Senatore Ugo Da Como, ora fa parte con la Rocca (sotto cui si trova) del patrimonio della Fondazione che ne porta il nome.