In riferimento ai recenti tragici fatti di cronaca attinenti alla web reputation, particolarmente significativa l'attenzone che Corecom Lombardia, da più anni pone alla tutela dei minori e alla dignità della persona declinata sui new media. Sulla base delle esperienze maturate e grazie alla sua particolare funzione di prossimità territoriale, il Comitato ha recepito la cogenza di un’azione significativa e la necessità di trovare soluzioni concrete per aiutare i cittadini lombardi, con particolare attenzione ai minori e più deboli, perché maggiormente esposti in un ambito così sensibile. Per quanto premesso, il 1 luglio 2014 il Corecom Lombardia, nell'ambito della sua delega Agcom alla tutela dei minori e sotto la sua egida, ha istituito lo Sportello Help Web Reputation Giovani, un servizio unico a livello europeo, a cui tutti i cittadini lombardi possono fare riferimento per avere un’assistenza del tutto gratuita nella tutela della propria reputazione digitale. A due anni dall’istituzione di questo servizio d’eccezione, la Presidente del Corecom, Federica Zanella ha ritenuto importante coinvolgere tutte le principali Istituzioni che si occupano della tematica, illustrando loro i dati riferiti ai primi due anni di attività dello sportello Help Web Reputation Giovani. Relativamente agli interventi ai quali si è effettivamente provveduto sono state elaborate le seguenti statistiche:
Soggetti richiedenti anni 2014-2016: Fasce d’età: 18-30 anni (5%); 30-65 anni (87%); Over 65 (7%).
Segnalazione personale o per terzi 2014-2015-2016: Personale: 63% (anno 2014); 79% (anno 2015); 100% (anno 2016). Totale 81%. Genitori per figli minori: 37% (anno 2014); 21% (anno 2015); 0% (anno 2016). Totale: 19%
Tipologia di richiesta: Cyberbullismo e commenti offensivi: 25% (anno 2014); 20% (anno 2015); 50% (anno 2016). Totale 32%. Furto d’identità o, più genericamente, di dati personali: 50% (anno 2014); 50% (anno 2015); 50% (anno 2016). Totale 50% . Foto o video di tipo “intimo”e casi di cronaca: 25% (anno 2014); 30% (anno 2015); 0% (anno 2016). Totale 18%
Siti interessati: Social: 75% (anno 2014); 42% (anno 2015); 33% (anno 2016). Totale 48%. Altro: 25% (anno 2014); 58% (anno 2015); 66% (anno 2016). Totale 52%.
Di grande soddisfazione anche la parte “preventiva” condotta attraverso corsi formativi, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, destinati ad alunni e insegnanti. Questi i dati emersi: Anni scolastici 2014-2016 - numero delle scuole 171; numero dei corsi 424; numero degli studenti 20.000.
Inoltre, la Ricerca “Web Reputation e comportamenti rischiosi on line. L’esperienza dei giovani lombardi”, inerente le abitudini e i comportamenti rischiosi dei giovani lombardi su internet, condotta da Osscom – Università Cattolica nell’aprile 2016 per il Co.Re.Com. Lombardia, in sintesi ha messo in luce alcune considerazioni generali sui comportamenti online assunti dai giovani lombardi; più in particolare, quali siano i comportamenti più pericolosi nel web e quali le strategie più efficaci di gestione della propria reputazione online. Inoltre, quali siano i giovani più esposti ai rischi e ai danni dei social media e infine, quali siano le responsabilità degli adulti e il compito delle Istituzioni.
Questi alcuni elementi di significativa importanza estrapolati dalla Ricerca:
L’uso dei social media. E’ particolarmente diffuso tra i giovani lombardi che accedono a Internet; infatti, l’84% degli utenti tra gli 11 e i 18 anni ha un profilo su un sito di social network, con una percentuale maggiore fra gli adolescenti (93%, contro il 75% dei preadolescenti), e fra i maschi (86%, contro il 82% delle ragazze). La maggior parte degli utenti (51%) ha un solo profilo, ma quasi un terzo ha più profili su diverse piattaforme (30%). Solo il 3% afferma di avere più profili diversi sullo stesso SNS.
Il numero di profili/account su diversi SNS. Evidenzia che i tre social network più diffusi sono WhatsApp (44%), Facebook (39%) e Instagram (10%). WhatsApp è l’applicazione social più utilizzata in assoluto. Facebook resta molto popolare fra i maschi (44% lo indica come il profilo usato più spesso, contro il 33% delle femmine) e gli adolescenti (42%, contro il 35% di chi ha meno di 14 anni). Instagram invece è più frequente fra le femmine (16%) e i preadolescenti (17%).
Il profilo: pubblico o privato? Quasi due terzi degli intervistati hanno un profilo privato (64%), mentre il restante terzo ha un profilo pubblico (33%); la percentuale di chi ha un profilo pubblico è maggiore fra i maschi (37%) e i preadolescenti (37%). Le informazioni condivise sul profilo includono: una foto che mostra chiaramente il proprio volto (75%), foto o video personali (72%), il cognome (62%), l’età vera (58%).
I rischi: bullismo, sexting, abuso dei dati personali. Il rischio più diffuso è rappresentato dal bullismo (sia offline che online), sperimentato, nell’anno precedente l’intervista, dal 29% degli intervistati. Seguono, il sexting (23%) e l’abuso dei dati personali (percentuali variabili dal un massimo di 25% a un minimo di 3%). Il bullismo offline è ancora più diffuso di quello online, dal momento che il 46% delle vittime (pari al 13% degli intervistati) indica questa modalità, ma va notato che il cyberbullying è diffuso su tutte le piattaforme di SNS, seppure con percentuali differenti: il 36% delle vittime lo ha sperimentato su Facebook, il 27% su WhatsApp e il 19% tramite chiamate e SMS sul proprio cellulare.
La Ricerca, in sintesi, ha risposto a domande sui social network; sulle applicazioni di messaggistica più usate dagli adolescenti lombardi; sulle forme di violazione della privacy, uso improprio di dati personali a scopo di cyberbullismo, sulle forme di revenge sexting e diffamazione e infine sulle pratiche d’uso degli smartphone e dei social media che espongono maggiormente a tali rischi. Partendo anche da tale analisi e quindi da un solido supporto scientifico, si è inteso in questa sede sensibilizzare sulla tematica e rafforzare sempre più le azioni di intervento a livello regionale e nazionale. L’auspicio è che questo modello possa essere mutuato come best practice dal maggior numero di regioni.