I tassi interbancari considerati critici per la stabilità del mercato finanziario in Europa, come il LIBOR (London Interbank Offered Rate) e l'EURIBOR (Euro Interbank Offered Rate), saranno più affidabili grazie a un nuovo regolamento votato dal Parlamento giovedì. L'obiettivo della legislazione UE è di migliorare il processo di definizione di tali indici, aumentandone la trasparenza per evitare conflitti d’interesse come quelli che hanno portato alle manipolazioni dei LIBOR negli ultimi anni. "Questa normativa, dovrebbe porre fine alla manipolazione degli indici di riferimento e sono lieto che sia stata approvata. Questi indici sono importanti per le persone con mutui, ma vengono anche utilizzati per stabilire il prezzo della benzina e del tasso di cambio dell'Euro e dovrebbero quindi essere pienamente affidabili. Sono orgoglioso che l'Europa sia il primo continente a regolamentare questo campo", ha commentato la relatrice Cora van Nieuwenhuizen (ALDE, NL). Nel nuovo regolamento, adottato con 505 voti favorevoli, 113 voti contrari e 31 astensioni, gli indici di riferimento sono stati suddivisi in tre categorie, cui applicare diversi regimi di vigilanza in relazione all'influenza che hanno sulla stabilità dei mercati finanziari. I tassi interbancari "critici" influenzano gli strumenti finanziari e i contratti con un valore medio pari ad almeno 500 miliardi di euro e possono pertanto minare la stabilità dei mercati europei. Un benchmark può inoltre essere considerato critico se non ha sostituti adeguati, oppure se ne ha molto pochi e se l'ipotesi che ne sia bloccata l'erogazione potrebbe avere un impatto negativo sulla stabilità del mercato. Vi sono poi gli indici di riferimento "rilevanti", che influenzano gli strumenti finanziari o i contratti con un valore medio pari ad almeno 50 miliardi di euro. Infine, i benchmark "non rilevanti" sono quelli che non soddisfano le condizioni per essere inclusi nella categoria "rilevanti". I benchmark possono essere trasferiti da una categoria all'altra, quando necessario. Alla luce del nuovo regolamento, tutti gli amministratori degli indici di riferimento dovranno essere autorizzati da un'autorità competente o registrati, anche se forniscono semplicemente benchmark non rilevanti. Dovranno pubblicare una "dichiarazione di indice di riferimento" che definisca dettagliatamente le misure dei loro benchmark, ne descriva la metodologia e le procedure di calcolo, e metta a conoscenza il consumatore dell'impatto che un cambiamento o la cessazione del benchmark potrebbe avere sui contratti finanziari. I dati utilizzati per la definizione di un indice di riferimento dovranno rispettare gli standard di qualità al fine di garantire che l'indice rifletta accuratamente la realtà che si intende misurare. Quando il benchmark si basa su forniture di dati, i fornitori degli stessi devono essere affidabili e rispettare un codice di condotta per ogni benchmark. Gli amministratori dei benchmark critici devono disporre di una chiara struttura organizzativa, per evitare conflitti di interesse, e sottostare a procedure di controllo definite. Gli amministratori dei benchmark non rilevanti saranno esentati dal soddisfare certe condizioni ma dovranno immediatamente dare notifica alle autorità competenti se il benchmark supera la soglia di 50 miliardi di euro.