Dal 22 marzo al 12 aprile Segrate ospita al Centro culturale Giuseppe Verdi di via XXV Aprile la mostra “Tra le notizie e i sogni, 1975-1985. Illustrazione e giornalismo in Luigi Eugenio Vigevano” curata da ElisaOgliari. In esposizione un decennio del lavoro svolto per riviste del gruppo Mondadori del giornalista e pittore, che ha lavorato a lungo come illustratore. Tavole a tempera, di senso dello spazio e del colore. Illustrazioni che individuano luoghi, volti, personaggi e simboli di un’epoca, immagini di cronaca e di costume. Immagini che talora raccontano di sogni, di desideri di generazioni, di una società e di un immaginario che vengono trasformati progressivamente dai nuovi miti indotti dalla televisione. Il più famoso tra gli illustratori per giornali, in Italia, fu Achille Beltrame, che a partire dal 1899 disegnava nelle copertine della Domenica del Corriere i fatti di cronaca più salienti del tempo. Dal 1945 gli succedette il non meno memorabile Walter Molino. Da allora i periodici diedero sempre più spazio a fotografie e disegni, con tavole a colori anche di grande qualità. Negli Stati Uniti Norman Rockwell disegnava magistralmente l’America più vera sulle copertine del The Saturday Evening Post dal 1916 al 1963, e per il decennio seguente su Look. Il confine tra illustrazione e pittura poteva essere labile. Tutt’oggi, in contesto ben differente, l’illustrazione per i giornali e soprattutto per le riviste non è morta, anzi in varie testate affianca e dialoga in maniera intelligente con le fotografie e con i testi. Ma l’illustrazione certo è cambiata, spesso – ma non sempre – aiutata dal computer. La mostra si inquadra nell’attenzione alla grafica e all’illustrazione che interessa portare avanti negli spazi civici come discorso a 360 gradi: per i bambini e ragazzi, per gli adulti. Illustrare significa non solo dare immagini a un testo, significa leggerlo e coglierne il senso, a volte le sfumature, ma anche aprire nuove vie di interpretazione, catturare attenzione ed emozioni, fare una operazione di natura culturale. Aiutare a guardare. Luigi Eugenio Vigevano - Classe 1941, è giornalista dal 1967 e pittore dalle scuole elementari, quando illustrava a colori i suoi libri di testo stampati in bianco e nero che, a quell’epoca, risultavano poveri di immagini. La carriera professionale di Vigevano inizia come vice Art director nell’enciclopedia per bambini I Quindici con il compito di curarne l’edizione italiana. Redattore di Annabella (Rizzoli) dal 1963 al 1967, viene poi assunto dal settimanale Panorama, che lascerà solo nel 1986. Nella grande Casa Editrice Mondadori ha l’opportunità di collaborare con periodici nazionali, internazionali e illustrare i tanti periodici che, in quegli anni, sfruttavano queste tecniche comunicative. Nel corso del 1986, caporedattore, lavora al miglioramento delle riviste femminili del gruppo Fabbri Editore e prosegue l'attività illustrativa. Nel 1988 viene eletto Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, carica che manterrà sino a giugno del 2010. Nel 1993 ha il compito di gestire le riviste tecnico-professionali Rizzoli e nello stesso anno scrive, con il collega Nicola Giglio, l’opera Bergamo e i suoi Comuni per conto dell’Editoriale Del Drago, una guida per comprendere il grande patrimonio artistico e la storia dei 250 comuni bergamaschi. Nel 1995 progetta e dirige la rivista di equitazione sportiva Tuttocavallo e nel dicembre del 1997 crea, per la Casa della Stampa Russa, Moscow Magazine. Nel 2000 scrive insieme al collega e amico, Silvano Bertossi, un volume dal titolo Giornalismo e grafica, come vestire le notizie nel quale le due anime del giornalista e dell’artista si fondono. Nel 2003 dirige il bimestrale Italia E’ dedicato all’Italian style, cui si accompagna nel 2004 Gran Tour Cult e un bimestrale sulla terza età. Ha collaborato con La Gazzetta dello sport e oggi firma ancora qualche raro servizio televisivo. Come pittore firma da giovanissimo, nel 1962, una grande Deposizione per la chiesa di via Carlo D’Adda a Milano, nel 1969 un’altra Deposizione nella chiesa Regina Pacis di via Kant a Milano. Davanti a quest’ultima Giovanni Paolo II si inginocchierà in raccoglimento anni più tardi. Si ricordano negli anni ’70 una mostra a Sestri Levante, le quattro grandi tavole dedicate alle Repubbliche Marinare, fino al 2009, quando dipinge un grande quadro per il Consiglio Nazionale dei Giornalisti a Roma, che rappresenta l’evoluzione del giornalismo dagli albori sino ai nostri giorni. Come racconta Vigevano stesso: “Nella vita ebbi il notevole privilegio di lavorare con grandi professionisti, ma solo nella redazione di Panorama, con il direttore Lamberto Sechi, si compì la mia vera formazione professionale. Furono vent’anni di università. Il grande fermento politico sociale che caratterizzò gli anni ’70 e ’80, mi assorbiva completamente e così dedicavo tutto il mio tempo libero e parecchie notti all’attività di pittore. Sono nato in una tinozza di colori con due anime, una giornalistica e una artistica, ma con una sola matita per entrambe”.