Domenica 15 marzo questo sito ha dato notizia delle crisi che attanaglia da ormai cinque anni il comparto delle costruzioni con crisi delle imprese con pesantissime ripercussioni dull'occupazione. Vi lascio quindi immaginare quale sia stata la reazione di imprenditori e lavoratori alla notizia della scoperchiamento della fogna rappresentata da personaggi "assolutamente" professionali - termini riferiti come detti dal Ministro dei Lavori Pubblici Maurizio Lupi con l'arresto di - come scrive l'Ansa del 16 marzo - quattro persone e oltre 50 indagati in una maxi operazione dei carabinieri del Ros, coordinata dalla procura di Firenze. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Tra i 4 arrestati c'è il superdirigente del Ministero dei Lavori Pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza. Gli altri sono gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza. Agli indagati, tra cui ci sarebbero anche dei politici, vengono contestati i reati di corruzione induzione indebita, turbata liberta' degli incanti ed altri delitti contro la Pa. Tutte le principali Grandi opere - in particolare gli appalti relativi alla Tav ed anche alcuni riguardanti l'Expo, ma non solo - sarebbero state oggetto di un "articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori". Le indagini sono coordinate dalla procura di Firenze, perché - sempre secondo quanto è stato possibile apprendere - tutto è partito dagli appalti per l'Alta velocità nel nodo fiorentino e per il sotto-attraversamento della città. Da lì l'inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell'Alta velocità del centro-nord Italia ed a una lunga serie di appalti relativi ad altri Grandi Opere, compresi alcuni relativi all'Expo. Le ordinanze di custodia cautelare sono in corso di esecuzione dalle prime ore di questa mattina a Roma e a Milano da parte del Ros, che contestualmente sta effettuando in diverse regioni perquisizioni di uffici pubblici e sedi societarie riconducibili agli indagati. carabinieri del Ros stanno eseguendo decine di perquisizioni nei domicili degli indagati e anche negli uffici di diverse società tra cui Rfi e Anas international Enterprise. In primo piano nell'indagine, i rapporti tra il manager dei lavori pubblici Ercole Incalza e l'imprenditore Stefano Perotti cui sarebbero state affidate nel tempo la progettazione e la direzione dei lavori di diverse grandi opere in ambito autostradale e ferroviario, dietro compenso. Secondo l'accusa sarebbe stato proprio Incalza - definito "potentissimo dirigente" del ministero dei Lavori Pubblici, dove è rimasto per 14 anni, attraversando sette governi, fino all'attuale - il principale artefice del "sistema corruttivo" scoperto dalla procura di Firenze. Sarebbe stato lui, in particolare, in qualità di 'dominus' della Struttura tecnica di missione del ministero dei Lavori pubblici, ad organizzare l'illecita gestione degli appalti delle Grandi opere, con il diretto contributo di Perotti, cui veniva spesso affidata la direzione dei lavori degli appalti incriminati. Riguardo agli altri due arrestati, Pacella è un funzionario del ministero, stretto collaboratore di Incalza, così come gravitava nell'ambito del dicastero anche Cavallo, presidente del Cda di Centostazioni Spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato. Avete capito! Se ci sono tangenti e "amici degli amici" si lavora ma chi si comporta correttamente deve chiudere e licenziare. Come dicono a Napoli, queste imprenditori sono "cornuti e mazziati"!