Allarme della Confcommercio sullo stato delle imprese italiane. Nel terziario - denuncia la confederazione guidata da Carlo Sangalli - - nei primi 10 mesi del 2014, sono "sparite 260 imprese al giorno". Infatti nel periodo gennaio-ottobre 2014 nel terziario le cessazioni sono state 178.106, le iscrizioni 100.232 (il saldo è quindi negativo esattamente per 77.874 imprese), in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (-76.489)". "Sono quindi sempre più numerose - sottolinea l'osservatorio sulla demografia delle aziende della Confcommercio - le imprese del terziario di mercato che cessano l'attività rispetto alle nuove iscrizioni ed è "nel Mezzogiorno la riduzione più consistente" .infatti gli effetti negativi della recessione hanno determinato, nei primi dieci mesi del 2014, saldi negativi nei settori che fanno riferimento all'area Confcommercio "in tutte le Regioni". E' stato "particolarmente consistente il saldo negativo del Mezzogiorno (-26.287 imprese) e del Nord-ovest (-20.980 imprese). Rispetto allo stesso periodo del 2013 solo nel Nord-ovest il saldo negativo si è attenuato grazie ad un calo delle cancellazioni". A livello regionale "nei primi dieci mesi del 2014, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Calabria e Sardegna si distinguono per una riduzione del proprio saldo negativo rispetto al 2013".Il commercio ambulante, "unica eccezione" tra i diversi settori che registrano tutti un saldo negativo, registra "un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni pari ad oltre 1.600 unità".